FRidA - Forum della Ricerca di…
Il portale della ricerca e del public engagement dell'Università di…
Cinque giorni di full immersion tra lezioni e attività in laboratorio con i protagonisti e i temi della scienza contemporanea.
La SSA è una vera e propria settimana da scienziati che si svolge tra lezioni mattutine sui più vari e appassionanti ambiti di ricerca tenute da ricercatori di alto livello, e pomeriggi in laboratorio, per conoscere e vivere in prima persona il processo della ricerca scientifica sperimentale.
Questo progetto di educazione scientifica è dedicato agli studenti del terzo e quarto anno delle scuole superiori e ha lo scopo generale di presentare i temi attuali della ricerca attraverso la voce dei ricercatori, mostrandone sia il lato professionale che quello umano, e promuovere le carriere scientifiche.
I laboratori pomeridiani in particolare hanno lo scopo di:
Alla SSA2015 hanno partecipato con entusiasmo all’iniziativa circa cinquanta studenti del 3° e 4° anno delle scuole secondarie di II grado del Piemonte e oltre quaranta ricercatori dei Dipartimenti di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, Scienze della Terra, Scienze Mediche, Fisica, Chimica, del Centro di eccellenza Nanostructured Interfaces and Surfaces (NIS) dell’Università degli studi di Torino; dei Dipartimenti del Politecnico di Torino di Ingegneria per l’Ambiente, il Territorio e le Infrastrutture, di Scienza Applicata e Tecnologia e dei centri di ricerca IIT - Istituto Italiano di Tecnologia di Torino, NICO - Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi e Osservatorio Astrofisico di Torino. Gli stessi hanno contribuito al dibattito finale con gli studenti sugli aspetti professionali e umani della figura del ricercatore.
Tra i relatori, la Scientific Summer Academy ha ospitato Nadia Pastrone (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), Franco Cauda (Università di Torino), Marco Beltrando (Università di Torino), Giovanni Vincenzo Fracastoro (Politecnico di Torino) e Silvia Giordani (Istituto Italiano di Tecnologia).
A conclusione dell'accademia
gli studenti si sono cimentati in una
poster session. Hanno avuto così modo di presentare il
lavoro svolto in laboratorio e di confrontarsi con i compagni, secondo
quella che è una delle forme di condivisione del sapere tradizionalmente
usata dalla comunità scientifica.
La SSA2015 si chiuderà il pomeriggio del 29 maggio con una sessione poster, in cui gli studenti presenteranno il lavoro svolto in laboratorio e si confronteranno con i compagni, secondo quella che è una delle forme di condivisione del sapere comunemente usata dalla comunità scientifica.
Il poster scientifico è frequentemente utilizzato per offrire visibilità ai risultati della propria ricerca durante i convegni scientifici. Unisce la possibilità di una presentazione grafica e visiva, facilmente fruibile dal lettore anche in maniera autonoma, alla possibilità di un confronto verbale tra le persone interessate al contributo e i ricercatori che lo hanno realizzato.
Durante la sessione poster il responsabile della ricerca rimane accanto al poster, a disposizione di quanti vogliano confrontarsi sul suo lavoro, sui risultati ottenuti e sulle conclusioni raggiunte.
Ente: Politecnico di Torino
Dipartimento o sezione: DIATI – Dipartimento di Ingegneria per l’Ambiente, il Territorio e le Infrastrutture
Sito: http://www.diati.polito.it/
Sede delle attività: laboratori DIATI
Barbara Ruffino, ricercatrice in Ingegneria Sanitaria Ambientale
Temi di ricerca:
caratterizzazione e recupero di rifiuti industriali, trattamento acque
primarie e reflue, digestione anaerobica, valutazione costi industriali
Temi di ricerca:
interazioni acque superficiali-sotterranee nel trasporto e rimozione di
nutrienti, modellazione di reti acquedottistiche, emissioni di gas
serra da risaie.
Deborah Panepinto, assegnista di Ricerca in Ingegneria Sanitaria Ambientale
Temi di ricerca:
gestione dei rifiuti solidi urbani, trattamento acque reflue,
sostenibilità nella produzione energetica, valutazione costi industriali
ed esterni.
Barbara Ruffino, ricercatrice in Ingegneria Sanitaria Ambientale
Temi di ricerca:
caratterizzazione e recupero di rifiuti industriali, trattamento acque
primarie e reflue, digestione anaerobica, valutazione costi industriali.
Tiziana Tosco, ricercatrice in Ingegneria degli Acquiferi
Temi di ricerca: contaminazione delle acque sotterranee, tecniche di bonifica dei siti inquinati, trasporto di nano particelle in mezzi porosi.
25/05: ciclo idrologico, salvaguardia delle risorse e risparmio idrico. Acque superficiali (Boano); acque sotterranee (Tosco)
26/05: trattamento di acque primarie e reflue: prove sperimentali di ozonizzazione (Ruffino). Problematiche relative all’immissione di acque reflue depurate in corpi idrici (eutrofizzazione) (Panepinto)
27/05: trattamento di acque primarie e reflue: prove sperimentali di flocculazione-sedimentazione e trasporto in mezzi porosi (Tosco). Elaborazione, discussione e divulgazione dei risultati, confronto con i dati di letteratura, conclusioni (Panepinto, Ruffino, Tosco).
Ente: Università di Torino
Dipartimento o sezione: Scienze della vita e Biologia dei Sistemi
Sito: http://www.dba.unito.it/
Sede delle attività: via Accademia Albertina 13, 10123 Torino
Luca Munaron, professore Associato di Fisiologia
Temi di ricerca: meccanismi di regolazione della vascolarizzazione tissutale in ambiti fisiologici e patologici.
Daniele Avanzato, postdoc
Temi di ricerca: studio in vitro
dell’effetto di molecole infiammatorie nella regolazione
dell’angiogenesi, e identificazione di target molecolari (canali ionici
in particolare) coinvolti nella vascolarizzazione tumorale.
Tullio Genova, postdoc
Temi di ricerca: studio dei
biomateriali a interfaccia ossea volto a valutare principalmente il
differenziamento osteoblastico su materiali protesici ceramici e non.
Eleonora Bassino, postdoc
Temi di ricerca: messa a punto e validazione di metodiche in vitro
(co-colture e tri-colture cellulari, tubulogenesi, wound-healing) in
ambito dermo-cosmetico (es. alopecia androgenetica, alterazioni cutanee
(acne).
Serena Bianco, PhD student
Temi di ricerca: studio
in vitro di molecole infiammatorie nella regolazione dell’angiogenesi
tumorale. Messa a punto e utilizzo di tecniche in vitro per lo studio di
interazione cellula-cellula (Co-colture cellulari).
Il laboratorio fornirà una carrellata di approcci sperimentali per lo studio dei processi di neovascolarizzazione in vitro: in particolare saranno valutate le differenze biochimiche e funzionali tra l’endotelio vascolare normale e quello ottenuto da tumori umani.
Le tecniche utilizzate saranno selezionate tra:
Ente: Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia.
Dipartimento o sezione: Center for Space Human Robotics.
Sito: http://shr.iit.it/research-lines/line-inail.html
Sede delle attività: Corso Trento 21, Torino
Paolo Ariano, responsabile lineaArtificial Physiology – sistemi robotici e meccatronici per la neuroriabilitazione, esoscheletri, elettromiografia, algoritmi per il controllo di protesi, ortosi.
Marco Paleari, Alain Favetto e Silvia Appendino (ricercatori); Nicolò Celadon, Michela di Girolamo e Andrea Lince (dottorandi).
La Fondazione promuove lo sviluppo tecnologico e la formazione avanzata. Nel laboratorio di Artificial Physiology studiamo e sviluppiamo oggetti robotici come gli esoscheletri per le mani e strumenti per controllarli a partire dai segnali generati dai muscoli: l'obiettivo finale è quello di sviluppare sistemi robotici e meccatronici per la neuroriabilitazione. Durante la Scientific Summer Accademy sarà offerta la possibilità di vivere tre giorni da studente-ricercatore, al nostro fianco nel pensare il dispositivo e nel realizzarlo in laboratorio. Elaboreremo insieme nuove idee e le faremo diventare progetti tramite osservazioni, ipotesi, dati, discussioni, rielaborazioni e sintesi.
Metteremo a loro disposizione il laboratorio di Artificial Physiology, gli strumenti per leggere i segnali che provengono dai loro muscoli, studieremo e analizzeremo i segnali e insieme capiremo come utilizzarli per guidare dispositivi robotici quali droni, lego mindstorm, mani robotiche e quanto la fantasia ci suggerirà.
Ente: Istituto Nazionale di Astrofisica
Dipartimento o sezione: Osservatorio Astrofisico di Torino
Sito: www.oato.inaf.it
Sede delle attività: Osservatorio Astrofisico di Torino, Via Osservatorio 20, 10023 Pino Torinese
Alberto Cora, responsabile didattica & divulgazione INAF-OATo
Temi di ricerca: didattica, comunicazione della scienza e fisica solare.
Silvio Giordano, ricercatore in Fisica solare
Carlo Benna, ricercatore in Fisica solare
Numero massimo di studenti accolti: 3
Il laboratorio si articolerà in lezioni teoriche di introduzione alla fisica solare e nella realizzazione di 3 semplici esperienze:
http://sohowww.nascom.nasa.gov/
Ente: Università di Torino
Dipartimento o sezione: Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi
Sito: http://www.dba.unito.it/
Sede delle attività: Viale Mattioli, 25, Torino
Paola Bonfante, professore ordinario di BotanicaTemi di ricerca: le interazioni tra piante e microorganismi benefici rappresentano da sempre il suo settore di ricerca preferito.
Co- responsabile: Luisa Lanfranco, professore associato di BotanicaTemi di ricerca: la
sua attività di ricerca si focalizza sulla simbiosi micorrizica
arbuscolare e, in particolare, su 1) lo studio delle risposte dei funghi
agli strigolattoni; 2) la caratterizzazione di geni fungini coinvolti
nella formazione e nel funzionamento della simbiosi; 3) l’analisi
dell’effetto sistemico della simbiosi nelle interazioni tripartite
pianta - fungo AM – virus.
Mara Novero, tecnico di ricerca
Temi di ricerca: svolge
attività di supporto alla ricerca nel campo della biologia cellulare
delle simbiosi micorriziche arbuscolari con particolare attenzione alla
caratterizzazione morfologica della simbiosi arbuscolare.
Simone Belmondo, dottorando
Temi di ricerca: aspetti molecolari dell'interazione pianta-fungo nelle simbiosi micorriziche
Matteo Chialva, dottoranda
Temi di ricerca: aspetti molecolari e fisiologici dell'interazione pianta-fungo nelle simbiosi micorriziche
Davide Patono, studente della Laurea Magistrale
Temi di interesse: aspetti evolutivi dell’interazione pianta-fungo nelle simbiosi micorriziche
Numero massimo di studenti accolti: 4
25/05: Introduzione su DNA, genomi e piante (Luisa Lanfranco)
“Uno zoom sul DNA di una pianta”. Estrazione di DNA; Reazione di amplificazione Polymerase Chain Reaction con oligonucleotidi specifici; Corsa elettroforetica dei prodotti di PCR. (Simone Belmondo e Luisa Lanfranco)
26/05: Introduzione su piante e funghi: dalle radici alle foglie (Paola Bonfante)
“Piante e funghi: come vivere in simbiosi”. Osservazione apparati radicali di piante di trifoglio micorrizate con il fungo Gigaspora margarita, raccolta delle spore di nuova formazione e allestimento di nuove sintesi micorriziche. Osservazione radici trasformate di cicoria micorrizate con il fungo Rhizophagus irregularis, allestimento di nuove colture di radici di cicoria per la propagazione del fungo. (Mara Novero)
27/05: "Dalle radici alle foglie e viceversa": Analisi della clorofilla di piante di pomodoro micorrizate e non tramite analisi SPAD e quantificazione della clorofilla estratta (Matteo Chialva, Davide Patono e Paola Bonfante).
Per attività 1:
http://www.dnalc.org/view/15475-The-cycles-of-the-...
Per attività 2:
http://www.bioveg.unito.it/italiano/lma/teoria.htm
http://www.microscopyu.com/articles/confocal/confo...
Per attività 3:
http://www.wonderville.ca/asset/photosynthesis
Ente: Università degli Studi di Torino
Dipartimento o sezione: Dipartimento di Chimica
Sito: www.chimica.unito.it
Sede delle attività: via Pietro Giuria 5, 10125 Torino
Davide Vione, Professore Associato
Temi di ricerca: reazioni di fototrasformazione degli inquinanti nell'ambiente, con particolare interesse per fiumi e laghi.
Debora Fabbri, ricercatrice
Temi di ricerca:
studio dell’abbattimento di molecole di interesse ambientale presenti
in acque e/o reflui acquosi mediante l’utilizzo di tecniche di
ossidazione avanzata.
Numero massimo di studenti accolti: 4
Ente: Università degli Studi di Torino
Dipartimento o sezione: Dipartimento di Fisica
Sito: http://www.df.unito.it/do/home.pl/View?doc=ricerca.html
Sede delle attività: Via Pietro Giuria 1, Torino
Roberto Cirio, prof. I fascia - Fisica Medica/Adroterapia
Marco Costa, prof II fascia - Fisica delle particelle a LHC/ Fisica dei neutroni
Alessandro Lo Giudice, ricercatore - Fisica e diagnostica dei Beni Culturali
Roberto Sacchi, prof II fascia - Fisica Medica/Adroterapia
Valeria Monti, dottoranda- Fisica dei neutroni
Alessandro Re, assegnista di ricerca - Fisica e diagnostica dei Beni Culturali
Fulvio Fantino, spin off TecnArt Unito- Fisica e diagnostica dei Beni Culturali
Numero massimo di studenti accolti: 4
25/05 -
Laboratorio di archeometria e diagnostica per i beni culturali, ref. Alessandro Lo Giudice
Radiografia digitale e datazione di reperti archeologici per mezzo della termoluminescenza. Tali tecniche sono frequentemente utilizzate e sviluppate da fisici in quanto legate a fenomeni di radioattività naturale e di emissione di radiazioni ionizzanti. Al laboratorio contribuirà anche personale di TecnArt, Spin-Off dell’Universita’ di Torino.
26/05 -
Laboratorio di Fisica delle Particelle, ref. Marco Costa
Il laboratorio si articola in due esperienze:
27/05 - Laboratorio di Fisica Sanitaria, ref. Roberto Cirio
Scopo dell’attività, della durata di 1 pomeriggio, é di affiancare la ricerca del Gruppo UniTo/INFN che opera nel campo della misura di radioattività gamma in matrici naturali (terra, latte, acqua, ...) con il riconoscimento degli elementi radioattivi e misura della loro attività.
http://home.web.cern.ch/
http://education.web.cern.ch/education/Chapter2/Te...
http://www.tecnart.unito.it/index.html
Ente: Università degli Studi di Torino
Dipartimento: Dipartimento di Scienze Mediche
Sito: http://www.dsm.unito.it/
Sede delle attività: Palazzina “Ceppellini”, via Santena 19, Torino
Dott. Alfredo Brusco
Numero di studenti accolti: 3
Essentials of Genetics al sito: http://www.nature.com/scitable/study-center
Approfondimenti al sito: http://learn.genetics.utah.edu/
Ente: Università degli Studi di Torino
Dipartimento o sezione: Dipartimento di Scienze della Terra
Sito:
http://dst.campusnet.unito.it/do/home.pl
Sede delle attività: via Valperga Caluso 35, Torino
Daniele Castelli, professore ordinario
Temi di ricerca: Petrografia e Petrologia della crosta continentale e oceanica nei margini convergenti
Luca Martire, professore associato
Temi di ricerca: Stratigrafia, Petrografia e Sedimentologia delle successioni sedimentarie Meso-Cenozoiche.
Anna d’Atri, ricercatrice
Temi di ricerca: Stratigrafia, Sedimentologia e Cartografia delle successioni sedimentarie meso-cenozoiche.
Simona Ferrando, ricercatrice
Temi di ricerca: Petrologia e interazioni roccia-fluido nella litosfera dei margini convergenti.
Marco Giardino, professore Associato
Temi di ricerca: Geografia Fisica, Geomorfologia per lo studio della geodiversità e l’analisi del paesaggio naturale e culturale.
Numero di studenti accolti: 5
L’attività proposta è strutturata in tre fasi:
Sono a disposizione degli studenti 4 file pdf consultabili sul sito del Dipartimento di Scienze della Terra sotto la voce “Didattica”: http://dst.campusnet.unito.it/do/home.pl
Ente: Politecnico di Torino
Dipartimento o sezione: Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia (DISAT)
Sito: www.polito.it/dip/disat
Sede delle attività: corso Duca degli Abruzzi 24, Torino
Debora Fino, Professore Associato
Temi di ricerca:
processi per il trattamento catalitico delle emissioni Diesel;
combustione catalitica di metano, idrocarburi e monossido di carbonio;
impianti relativi alla sintesi di nanopolveri; filtri catalitici per il
trattamento di fumi; processi per la sintesi di combustibili
bio-derivati; reattori per l'elettro- e foto-ossidazione di inquinanti;
analisi relative a piattaforme di trattamento di rifiuti e analisi di
ciclo vita.
Yeidy Sorani Montenegro Camacho, PhD Student
Temi di ricerca:
studio di catalizzatori per l’abbattimento del particolato emesso dalla
combustione nei motori automobilistici e dal riscaldamento domestico;
valorizzazione di rifiuti agroalimentari mediante una pirolisi per
ottenere gas di sintesi (CO+H2), successivamente utilizzati in diversi ambiti.
Numero massimo di studenti accolti: 3
Il laboratorio riguarda la valorizzazione energetica dei rifiuti dell’industria alimentare tramite il processo della pirolisi per ottenere syngas (CO + H2). L’obiettivo sarà l’esercizio dell’impianto in scala di laboratorio per la pirolisi di diverse biomasse, con l’intento di analizzare i prodotti della loro decomposizione tramite analisi gas-cromatografiche.
http://www.crpa.it/media/documents/crpa_www/Progetti/Seq-Cure/Candolo1.pdf
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/bbb.92/pdf
Ente: Politecnico di Torino
Dipartimento: Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia (DISAT)
Sito: http://www.chilab.polito.it/
Sede delle attività: Palazzo Einaudi, Via Lungo piazza d’Armi 6, Chivasso (TO)
Matteo Cocuzza, ricercatore
Temi di ricerca:
20 anni di esperienza nel settore delle microtecnologie, sensoristica
MEMS, microfluidica e Lab-On-a-Chip e della didattica ad essi associata.
Alessio Tommasi, dottorando
Temi di ricerca:
design e fabbricazione di dispositivi MEMS, processi tecnologici e
crescita di materiale a film sottile per applicazioni nel campo della
sensoristica.
Simone Marasso, ricercatore
Temi di ricerca: design e realizzazione di Lab On A Chip e microsensori a base di microcantilever per l’analisi biologica.
Mombello Domenico, assegnista di Ricerca
Temi di ricerca:
biologo con conoscenze nell’ambito delle tecnologie. La mia attività è
incentrata su microfluidica e LOC e mi vede coinvolto dal design ai test
finali.
Denis Perrone, tecnico
Temi di ricerca:
scienzato dei Materiali con esperienza nelle tecnologie di processo di
materiali semiconduttori, metallici, piezoelettrici e polimerici.
Simone Benetto, dottorando
Temi di ricerca:
circuiti microfluidici e Lab-On-a-Chip per varie applicazioni e loro
utilizzo in integrazione con sensori alla nanoscala per lo studio del
comportamento cellulare.
Numero massimo di studenti accolti: 3-4
Introduzione ai Lab-On-Chip e spiegazione di come funziona e in cosa consiste una Cleanroom. Attività pratica in cleanroom propedeutica alla realizzazione di dispositivi Lab-On-Chip: fotolitografie, etching chimici, realizzazione di dispositivi microfluidici in materiali polimerici, caratterizzazione e misura delle proprietà degli stessi mediante microscopia e profilometria, sigillatura di dispositivi microfluidici, cenni alle tecniche di progettazione mediante strumenti CAD e alle tecniche di simulazione mediante analisi agli elementi finiti (FEM).
http://it.wikipedia.org/wiki/Lab-on-a-chip
http://www.politarget.eu/article/tecnologie-lab-on-chip
http://www.di.unisa.it/~ads/BIOINFORMATICA/SequenziamentoDNA/microfabbricati.htm
http://www.tomshw.it/cont/news/un-laboratorio-tascabile-grande-come-un-chip/25024/1.html
Ente: Università di Torino
Dipartimento o sezione: Centro Interdipartimentale NIS - Nanostructured Interfaces and Surfaces
Sito: www.nis.unito.it; www.chimica.unito.it
Sede delle attività: via Quarello, 15A - Torino
Claudia Barolo, Professore Associato in Chimica Industriale
Temi di ricerca:
sintesi e caratterizzazione di molecole cromogeniche e tensioattive e
relativi materiali organo-inorganici per applicazioni nel campo del
fotovoltaico e della sensoristica.
Valentina Crocellà, assegnista di Ricerca
Temi di ricerca:
reattività e proprietà chimico fisiche di catalizzatori mediante
l’utilizzo di spettroscopia IR, microscopia (HR)TEM, metodi
quantitativi, micro-calorimetria, difrattometria ai raggi X.
Simone Galliano, dottorando
Temi di ricerca:
sviluppo di dispositivi fotovoltaici basati su celle sensibilizzate a
colorante; ottimizzazione dei componenti e delle condizioni di
preparazione attraverso studi chemiometrici.
Lorenza Maddalena, borsista
Temi di ricerca:
sintesi di polimeri con funzionalità ioniche permanenti e loro
caratterizzazione (spettroscopia IR, TGA e BET); studio della reattività
di materiali in grado di adsorbire ed attivare la CO2.
Numero massimo di studenti accolti: 3
SINTESI E CARATTERIZZAZIONE DI MATERIALI IBRIDI PER LA CATALISI E IL FOTOVOLTAICO - Nel corso delle tre giornate i ragazzi si avvicineranno alle attività che i ricercatori svolgono quotidianamente, utilizzando diversi set up sperimentali per preparare i materiali oggetto di studio e misurarne le caratteristiche (ad esempio: spettroscopia IR, TGA, Uv-VIS e misure elettriche). In particolare i ragazzi saranno coinvolti nelle attività inerenti la sintesi e la caratterizzazione di materiali nanostrutturati di natura polimerica e ibrida (inorganica/organica) per applicazioni catalitiche e nell’ ottimizzazione dei materiali per celle fotovoltaiche di tipo organico.
Ente: Università di Torino
Dipartimento o sezione: NICO, Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi
Sito: www.nico.ottolenghi.unito.it
Sede delle attività: Regione Gonzole 10, 10043 Orbassano
Annalisa Buffo
, ricercatrice
Temi di ricerca:
studia i progenitori neurali e le cellule gliali del cervello per
capire come funzionano e come possono riparare il sistema nervoso
danneggiato.
Valentina Cerrato, PhD student
Temi di ricerca:
studio dei meccanismi di generazione ed amplificazione dei diversi
fenotipi astrogliali nel cervelletto e del loro ruolo durante lo
sviluppo.
Elena Parmigiani, PostDoc
Temi di ricerca: identificazione di progenitori multipotenti capaci di produrre neuroni e glia durante lo sviluppo del sistema nervoso.
Numero massimo di studenti accolti: 6 (2 gruppi)
Gli studenti saranno accompagnati alla scoperta del metodo scientifico (osservazione, formulazione di un’ipotesi e sua validazione, raccolta dati, interpretazione e discussione dei risultati) e dei prodotti dei nostri studi. Lavoreranno come “tesisti alle prime armi” su:
In particolare, le attività dei tre pomeriggi si articoleranno come segue:
25/05 - definizione del quesito e della procedura sperimentale; messa in pratica della procedura sperimentale;
26/05 - analisi e raccolta dati;
27/05 - interpretazione dei dati e preparazione della sintesi del lavoro eseguito.
http://www.nico.ottolenghi.unito.it/index.php/en/
Ente: Politecnico di Torino
Dipartimento o sezione: Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia (DISAT)
Sito: www.polito.it/dip/disat
Sede delle attività: corso Duca degli Abruzzi 24, Torino
Debora Fino, Professore Associato
Temi di ricerca:
processi per il trattamento catalitico delle emissioni Diesel;
combustione catalitica di metano, idrocarburi e monossido di carbonio;
impianti relativi alla sintesi di nanopolveri; filtri catalitici per il
trattamento di fumi; processi per la sintesi di combustibili
bio-derivati; reattori per l'elettro- e foto-ossidazione di inquinanti;
analisi relative a piattaforme di trattamento di rifiuti e analisi di
ciclo vita.
Camilla Galletti, PhD Tecnico Laureato
Temi di ricerca:
sviluppo di catalizzatori attraverso diversi metodi di sintesi, la
caratterizzazione e quindi i test di attività catalitica in varie
applicazioni; sviluppo di nuove strategie per la valorizzazione dei
rifiuti agroalimentari, considerati adsorbenti a basso costo
interessanti per la rimozione di metalli pesanti dalle acque reflue.
Silvia Andreoli, PhD Student
Temi di ricerca:
sintesi, caratterizzazione e test in impianto pilota di catalizzatori a
base di ossidi di manganese. Tali materiali vengono utilizzati per la
conversione catalitica di ammoniaca e NOx verso N2
al variare della temperatura. Recentemente è iniziato uno studio su
catalizzatori per l’abbattimento di sostanze inquinanti prodotte durante
la tostatura del caffè, commissionato da Lavazza.
Numero massimo di studenti accolti: 3
L'aroma e il sapore del caffè sono sviluppati nel processo di tostatura. I gas e i vapori prodotti, prima di essere emessi in atmosfera, subiscono un’ossidazione catalitica a circa 450°C. Il monossido di carbonio e le sostanze organiche volatili (VOC) sono convertiti in CO2, mentre le molecole contenenti azoto (piridina, pirazina e caffeina) producono ossidi di azoto dannosi per l’atmosfera. Durante i pomeriggi in laboratorio gli studenti si occuperanno di sintetizzare e testare in impianto pilota un catalizzatore più selettivo, che lavori a più bassa temperatura consentendo la trasformazione delle molecole contenti azoto in azoto biatomico (N2).
http://www.probat.com/en/ecotech/catalysers-to-clean-exhaust-air/
C. Yeretzian, A. Jordan, R. Badoud, W. Lindinger “ From the green bean to the cup of coffee: investigating coffee roasting by on-line monitoring of volatiles” Eur Food Res Technol (2002) 214:92–104
Lunedì 25 maggio -Apparati giganteschi per creare in laboratorio i primi istanti dell’Universo
Nadia Pastrone, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Torino
Martedì 26 maggio -La connettività cerebrale
Franco Cauda, Dipartimento di Psicologia - Università di Torino
Mercoledì 27 maggio -Le Alpi, l'Atlantico e lo yo-yo
Marco Beltrando, Dipartimento di Scienze della Terra - Università di Torino
Giovedì 28 maggio - L’evoluzione delle fonti rinnovabili di energia nel contesto italiano
Vincenzo Fracastoro, Dipartimento Energia - Politecnico di Torino
Venerdì 29 maggio -Un viaggio nel nano-mondo alla scoperta di nuovi materiali intelligenti
Silvia Giordani, Nano Carbon Materials Research Lab - Istituto Italiano di Tecnologia, Genova
Nadia Pastrone, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Torino
Abstract - Il CERN di Ginevra, con i suoi sessanta anni di storia, è oggi il più grande laboratorio al mondo dove studiare i costituenti fondamentali della materia e indagare le forze della Natura, esplorando l’origine del nostro Universo. Si utilizzano enormi macchine per accelerare fasci di particelle a velocità prossime a quelle della luce. Nelle collisioni si frantuma la materia nei suoi costituenti fondamentali e si creano nell’urto nuove particelle, che vivono solo per brevi frazioni di secondo. Per poterle visualizzare si utilizzano giganteschi apparati costruiti con l’ausilio di tecnologie innovative da migliaia di fisici, ingegneri, tecnici e studenti provenienti da tutti i Paesi del mondo. L’analisidelle enormi quantità di dati prodotti da tali strumenti ha richiesto in parallelo lo sviluppo di potenti infrastrutture di calcolo, contribuendo alla rivoluzione informatica degli ultimi decenni. Il Large Hadron Collider (LHC) dopo aver portato alla scoperta del Bosone di Higgs, oggetto di numerose ricerche sperimentali degli ultimi cinquant’anni, è pronto alla prossima fase di presa dati che permetterà ai fisici di esplorare nuove frontiere dell’energia e della conoscenza.
Astigiana, maturità classica, sposata con due figli, un dottorato di ricerca, lavora all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Torino dal 1988. Prima a Fermilab (USA) e poi al CERN (Ginevra), svolge ricerche in fisica delle particelle elementari agli acceleratori in collaborazioni internazionali. Dal 2001 partecipa all’esperimento CMS (Compact Muon Solenoid) al Large Hadron Collider (LHC) del CERN con più di 2000 fisici di 40 Paesi diversi. Dopo la costruzione e l’installazione del gigantesco apparato sperimentale, la presa dati ha portato alla scoperta del bosone di Higgs (Premio Nobel 2013). Responsabile nel periodo 2012-2014 dei 300 fisici italiani dell’esperimento, lavora al progetto dell’apparato per la nuova fase di LHC nel 2025. Ha svolto incarichi di didattica, coordinamento e comunicazione scientifica, pubblicando circa 500 lavori a stampa su riviste internazionali. Recentemente ha realizzato un apparato radio-tomografico per i beni culturali presso il Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale. Nel 2014 ha ricevuto il Premio Ravani Pellati per la Fisica dall’Accademia delle Scienze di Torino.
Franco Cauda, Dipartimento di Psicologia - Università di Torino
Abstract - Lo studio del cervello e di come le varie parti dello stesso si connettono, ovvero lo studio della connettività cerebrale si avvale di una serie di teorie matematiche dette teoria dei grafi. Grazie a questo approccio, una nuova scienza sta costruendo una mappa del cervello che presenta delle importanti analogie con la struttura di internet. La necessità di focalizzare l’attenzione sulle connessioni tra aree cerebralii nasce dall’importanza del concetto di sincronia, un fenomeno, diffusissimo in natura, che nel cervello è strettamente legato al concetto di cooperazione tra aree cerebrali. Questo approccio fa luce su molte patologie cerebrali che alterano specificamente alcune di queste connessioni.
Psicologo, Tecnico Sanitario di Radiologia Medica, ha un dottorato in Neuroscience e una specializzazione in Psicoterapia Cognitiva. Attualmente è ricercatore presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino dove insegna Psicofisiologia. Si occupa di Neuroimaging cerebrale e in particolare delle metodiche di connettività cerebrale e metaanalysi voxel-based applicate allo studio del dolore e del danno cerebrale. Coordina un Gruppo di Ricerca http://www.gcs-fmri.unito.it formato da una decina di persone che ha sede presso l’Ospedale Koelliker.
Marco Beltrando, Dipartimento di Scienze della Terra - Università di Torino
Abstract - Le catene montuose si formano lungo i margini delle placche tettoniche e le rocce lì localizzate ne registrano l’interazione. Nonostante i secoli di studi effettuati da generazioni di geologi, innumerevoli aspetti dell’evoluzione delle catene montuose rimangono avvolti nel mistero. Queste incertezze, se risolte, permetterebbero, almeno in parte, di comprendere meglio i meccanismi di formazione dei terremoti. Ma anche, forse meno intuitivamente, di capire come tra due continenti si forma un oceano. In questo seminario vedremo come si ricostruisce il passato delle rocce attraverso l’apertura e la chiusura di bacini oceanici e capiremo cosa hanno in comune le Alpi, l’Atlantico e uno yo-yo.
Nasce a Ivrea nel 1978. Laureatosi in geologia all’Università di Torino nel 2002 con una tesi svolta in co-tutela con l’Università di Utrecht, consegue poi il dottorato nel 2007 all’Australian National University (Canberra, Australia). A partire dal 2008 si occupa del riconoscimento di sezioni di bacini oceanici in catene montuose e dello studio delle dinamiche di separazione dei continenti durante il rifting. Queste ricerche lo hanno portato all’Università di Strasburgo per un post-dottorato, prima di diventare ricercatore presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino nell’ottobre 2012.
Giovanni Vincenzo Fracastoro, Dipartimento di Energia - Politecnico di Torino
Abstract – In questo seminario analizzeremo le principali ragioni che hanno portato al recente tumultuoso sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia, analizzando anche l’evolversi della loro incidenza in termini di potenze installate e produzione di energia. Entreremo poi nel dettaglio delle “nuove” fonti rinnovabili (solare, eolico, biomasse ed energia geotermica a bassa entalpia), considerandone le basi fisiche, le principali tecnologie disponibili sul mercato e i relativi costi. Parleremo dei vantaggi e degli svantaggi delle tecnologie attuali e del loro potenziale di sviluppo in Italia e in Europa, in un contesto energetico che sta subendo una sensibile contrazione, sia per la stagnante situazione economica che per i numerosi e importanti interventi che hanno portato a una riduzione della domanda di energia nell’industria, nei trasporti e nell’edilizia.
Nato a Firenze nel 1951. È Ingegnere Civile, Ordinario di Fisica Tecnica Ambientale dal 1986, Coordinatore del Corso di studi in Ingegneria Energetica dal 2012, ed Energy Manager del Politecnico di Torino (Polito) dal 2006. È stato direttore (2003-07) e vice direttore (2007-10) del Dipartimento di Energetica, membro del Consiglio di Amministrazione per 8 anni (1995-99 e 2003-07). Fondatore e membro (2000-) del comitato scientifico dell’”International Journal of Ventilation”, consigliere scientifico della Regione francese Rhône-Alpes per le Energie Rinnovabili. Rappresentante italiano in diversi Annex dell’Agenzia Internazionale dell’Energia. Autore di circa 180 pubblicazioni su: Climatologia Applicata, Risparmio energetico negli edifici,Ventilazione e Qualità dell’aria negli edifici, Applicazioni dell’energia solare (attuale campo di ricerca).
Silvia Giordani, Nano Carbon Materials Research Lab - Istituto Italiano di Tecnologia, Genova
Abstract - Silvia Giordani introdurrà gli studenti al nano-mondo attraverso un suggestivo viaggio dalle molecole intelligenti ai nanomateriali. Comunicherà la sua esperienza di ricercatrice e la sua passione per la nanotecnologia, vista come connubio tra il “talento sintetico dei chimici ed una mentalità di tipo ingegneristico”. Attraverso immagini provenienti dalla microscopia elettronica e dalla microscopia ottica rivelerà i segreti del nano-mondo, permettendone la comprensione attraverso l’osservazione. Guiderà gli studenti a “leggere” la struttura e le dimensioni di nanostrutture dalle straordinarie potenzialità, evidenziandone le importanti applicazioni nella medicina, nella farmaceutica e nell’elettronica.
Dopo aver conseguito la laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche all'Università Statale di Milano e il dottorato in Chimica all’Università di Miami (Stati Uniti), Silvia Giordani si specializza in nanotecnologie al Trinity College di Dublino e all’Università di Trieste. Nel 2007 si aggiudica il “President of Ireland Young Researcher Award” con un milione di euro per realizzare il suo progetto di ricerca e torna al Trinity College come Research Assistant Professor. Nel 2012 vince la borsa di studio l’Oréal-UNESCO “Per le donne e la scienza” e il premio nazionale Leonardo – UGIS a un giovane ricercatore - comunicatore. Nel 2013 rientra in Italia, fonda e dirige un laboratorio di ricerca sullo sviluppo di nanomateriali al carbonio per applicazioni biomediche, il “Nano Carbon Materials” presso l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. I risultati delle ricerche hanno generato finora più di 60 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, centinaia di presentazioni a congressi scientifici in tutto il mondo. Dal 2011 promuove il progetto Mentoring Juniors per avvicinare i giovani studenti al mondo della ricerca.
Il portale della ricerca e del public engagement dell'Università di…
Le parole del cambiamento climatico
Scienziati e cittadini si incontrano nelle piazze d'Europa!
La giornata internazionale della ricerca sulle cellule staminali